''Quando le donne sono coinvolte in
modo significativo, i colloqui di pace affrontano le cause
profonde e producono risultati migliori, con la possibilità che
gli accordi siano durevoli. Sfortunatamente, quest'azione
positiva esercitata dalle donne spesso non viene riconosciuta e
non si traduce nel loro coinvolgimento nei processi politici
successivi". E' quanto ha sottolineato la vice ministra agli
Esteri, Marina Sereni nel suo videomessaggio per l'apertura del
"Virtual Torino Forum for Sustaining Peace". "Il Ministero degli
Esteri e della Cooperazione Internazionale attribuisce massima
importanza alla promozione dell'uguaglianza di genere e
all'emancipazione di tutte le donne, ed è orgoglioso di aver
sponsorizzato questo Forum" ha aggiunto.
"Gli Stati membri delle Nazioni Unite - ha detto ancora la
Vice Ministra - hanno la responsabilità di promuovere la piena
ed effettiva partecipazione delle donne ai processi di
mediazione e di pace. Per quanto riguarda l'Italia, il nostro
Governo e la società civile sono costantemente impegnati a
garantire la piena attuazione dell'Agenda per la pace e la
sicurezza delle donne in tutti i suoi aspetti. A dicembre 2016
abbiamo lanciato il terzo Piano d'azione nazionale italiano per
la pace e la sicurezza delle donne per il periodo 2016-2020''.
''Per la prima volta il Parlamento italiano ha stanziato 4
milioni di euro a sostegno dell'attuazione del Piano. Questo fa
dell'Italia uno dei pochissimi Paesi che finanziano davvero
l'attuazione del proprio Piano d'Azione Nazionale. Nell'ottobre
2017, si è attivata la Mediterranean Women Mediators Network,
che testimonia l'impegno dell'Italia nella regione mediterranea
e i suoi sforzi per la risoluzione pacifica dei conflitti e per
la promozione dell'uguaglianza di genere. Gli sforzi collettivi
nell'attuazione dell'agenda per la pace e la sicurezza delle
donne devono essere da tutti intensificati. È fondamentale
continuare a dare slancio a questa Agenda'' ha concluso Sereni.
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