"Rivolgo un sentito
ringraziamento alla Cei e a don Valerio Pennaso, direttore
dell'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e
l'edilizia di culto, per aver voluto tenere nella nostra città
la 'Giornata nazionale organizzata dall'Ufficio per i beni
culturali e ecclesiastici' che vede la presenza numerosa dei
rappresentanti di oltre cento diocesi italiane": sono le parole
del vice presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo Roberto
Santangelo, intervenuto nella Sala Ipogea di Palazzo
dell'Emiciclo all'Aquila in apertura dei lavori del convegno che
si concluderà oggi pomeriggio.
"Dopo il primo e diffuso senso di smarrimento successivo a
quel 6 aprile 2009, noi tutti abbiamo preso consapevolezza della
nostra forza, della possibilità di rinascita e ci siamo resi
conto che insieme avremmo potuto ricostruire la nostra città, i
nostri borghi, le nostre chiese".
"La bellezza e la storia dei beni culturali ed ecclesiastici
costituiscono l'identità terrestre e celeste di un territorio -
continua Santangelo - A tal ragione meritano la massima
attenzione, unitamente alla sicurezza degli edifici di culto a
tutela dell'incolumità dei fedeli e dei turisti".
"Le chiese con i loro campanili e le piazze antistanti sono
simbolicamente, e anche praticamente, il cuore pulsante di una
comunità. Intorno ad esse si raccolgono i cittadini per
dialogare e confrontarsi in quanto rappresentano luoghi di
aggregazione e di coesione sociale indispensabili per
controbilanciare i 'non luoghi' come i centri commerciali o le
'piazze virtuali' che l'uomo d'oggi frequenta, a volte, in modo
eccessivo. Proprio per l'importanza che rivestono gli edifici di
culto e le opere in esse custodite, L'Aquila ospita, non a caso,
l'Istituto 'Fides et Ratio' che nell'offerta formativa prevede
una Laurea magistrale in 'Beni culturali ecclesiastici', nonché
una Scuola di Alta Formazione (Saf) nello stesso ambito, che ha
il compito precipuo di formare specialisti per la ricostruzione
dei beni culturali ecclesiastici, in particolare, nelle zone
terremotate dell'Appennino", ha concluso Santangelo.
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