Un detenuto quarantenne, con lunga
pena da scontare, è evaso nella notte dalla Casa Circondariale
di Teramo. Si sospetta l'aiuto di un drone per la consegna di
strumenti utili all'uomo per fuggire. "In questo momento sono al
vaglio le registrazioni di tutte le telecamere del penitenziario
per cercare di comprendere l'esatta dinamica dell'evasione"
riferisce Gino Ciampa di Fp Cgil Polizia Penitenziaria per
l'Abruzzo.
"Se fosse confermata la versione che vede l'utilizzo di un
drone per l'evasione di questa notte - dichiara Mirko Manna,
nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria - ci troveremmo di
fronte ancora una volta alla prova evidente del ritardo
tecnologico con cui la Polizia Penitenziaria è costretta a
lavorare per garantire la sicurezza delle carceri. Il mix
devastante di carenza di personale e mancato adeguamento delle
tecnologie sta creando un confronto impari tra chi ha commesso
reati e la Polizia Penitenziaria che ha il compito di garantire
l'espiazione delle pene più gravi nelle carceri. Il ritardo -
conclude Manna - non è solo tecnologico, ma anche di attenzioni
da parte del Governo che continua a propagandare miglioramenti
citando l'acquisto per la Polizia Penitenziaria di manganelli,
scudi e guanti antitaglio, mentre armi, droga e strumenti per
evasioni arrivano con i droni".
"Questa volta, per fortuna, non ci sarebbero stati feriti -
dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale Uilpa Polizia
Penitenziaria - diversamente da quanto accaduto solo giovedì
scorso con la fuga di un detenuto dall'ospedale San Paolo di
Milano, ma non comprendiamo cos'altro debba accadere perché il
ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni
prendano atto della divampante emergenza penitenziaria e
agiscano di conseguenza con atti tangibili e concreti".
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