La Stazione Ornitologica
Abruzzese ha chiesto alla Regione Abruzzo, all'Ente Parco del
Gran Sasso e alla Soprintendenza di fermare e modificare una
proposta progettuale che prevede la realizzazione in piena area
protetta di uno collegamento tra Tottea, nel comune di
Crognaleto (Teramo) e il lago di Campotosto, in provincia di
L'Aquila, "utilizzando sia tratti di strada esistenti sia,
purtroppo, costruendone uno ex novo con ruspe e altri mezzi
meccanici". Lo fa sapere in una nota Massimo Pellegrini,
presidente della Soa, il quale informa che la associazione ha
presentato le osservazioni alla Valutazione di Incidenza
Ambientale del progetto presentato dal Comune di Crognaleto. La
Soa dice "no a un nuovo scempio nel parco nazionale del Gran
Sasso, nel progetto sono infatti previsti sbancamenti e taglio
di alberi in un luogo protetto a livello europeo, i turisti
cercano sentieri immersi nella natura selvaggia non strade".
Il messaggio è indirizzato tra gli altri anche al presidente
del Paco nazionale Gran Sasso Monti della Laga, Tommaso Navarra,
che è proprio di Teramo. "Che senso ha - continua Pellegrini -
spendere decine di migliaia di euro per sbancare per quasi 2 km
nel bosco una mulattiera con bellissimi tratti in ciottolato
realizzati a mano secondo le antiche tecniche in un Parco
nazionale come quello del Gran Sasso? Il tutto tagliando alberi
per realizzare una vera e propria strada larga 3,5 metri,
danneggiando un luogo magico e protetto a livello internazionale
quando i turisti cercano sentieri immersi nella natura e non
certo percorsi percorribili dalle auto". Secondo il presidente
della Stazione ornitologica, "l'intervento avrebbe un impatto
naturalistico e paesaggistico consistente. Le rocce e gli alberi
sono coperti, in un'atmosfera particolare, da scenografici
muschi, uno dei quali appartenenti a una specie rarissima, la
Buxbaumia viridis, non a caso particolarmente protetta a scala
europea. Nella zona è stato segnalato recentemente l'Orso bruno.
Vi sono specie di chirotteri e uccelli anch'essi protetti.
Arriviamo al paradosso che il tecnico che per conto del comune
ha redatto lo studio per la Valutazione di Incidenza sostiene
non esserci impatto rilevante pur ammettendo che gli elaborati
progettuali non indicano neanche quanti alberi verranno
abbattuti. Ci chiediamo come sia possibile esprimere una
valutazione senza neanche avere questo e altri dati, come, ad
esempio, l'esatta mappatura delle specie tutelate dalle
Direttiva europee 'Uccelli' e 'Habitat'. In generale, la
Stazione Ornitologica Abruzzese ha evidenziato "l'assenza di una
finalità chiara per un progetto così impattante in un'area
protetta estremamente vulnerabile. Se lo scopo è quello
turistico, non ha senso visto che basterebbe intervenire sul
sentiero esistente a mano e con le antiche tecniche di
manutenzione. Tra l'altro, questo itinerario ha un elevato
valore storico etno-antropologico che sarebbe invece annullato
in caso di costruzione di una vera e propria strada che a quel
punto necessita pure di interventi costosissimi e invasivi sulle
pareti rocciose circostanti". "Abbiamo chiesto di stralciare la
parte del progetto che prevede la realizzazione dei nuovi tratti
affinché si promuova una più semplice e appropriata manutenzione
straordinaria della mulattiera con il recupero e la sistemazione
del selciato con le tecniche tradizionali a mano, come si
dovrebbe fare in qualsiasi area protetta. Gli interventi più
consistenti di sistemazione con mezzi meccanici dovrebbero
essere quindi limitati ai tratti di percorso carrabile già
esistenti, permettendo tra l'altro il transito con veicoli a
motore solo agli aventi diritto come prevedono le norme
regionali. La tutela del patrimonio ambientale è la priorità e
deve essere assicurata - conclude Pellegrini.
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