"Il tentativo di ottenere una
sede della Corte d'Appello a Pescara non è strettamente legato
agli eventi del 1971, anche se è chiaro che se la città
adriatica fosse diventata capoluogo di regione avrebbe avuto
giocoforza la Corte d'Appello: non essendo passato quel
principio ovviamente non era possibile spostare la corte. Dopo
cosa è accaduto: siccome la legge prevede nell'ordinamento
giudiziario la possibilità di avere delle sezioni distaccate
degli uffici giudiziari, si è tentato negli anni di ottenerne
una della Corte d'Appello nella città adriatica". A parlarne
all'ANSA è il presidente dell'Ordine degli avvocati dell'Aquila,
Maurizio Capri, che ritiene che l'istanza, reiterata nel tempo,
sia andata a vuoto per una semplice questione di "numeri".
"Ci sono state delle proposte in tal senso - ricorda - ma non
sono state mai approvate, non sono state portate mai a decisione
in Parlamento. Mi ricordo che una delle ultime richieste di
istituire una sezione distaccata della Corte d'Appello a Pescara
è stata avanzata qualche anno fa, credo nel 2014, anche
attraverso un ordine del giorno in merito approvato
all'unanimità dal consiglio comunale di Pescara che poi però non
ha avuto seguito perchè anche lì ci sono state delle prese di
posizione abbastanza forti anche da parte del consiglio comunale
dell'Aquila e della politica aquilana in generale".
Secondo Capri "queste richieste spesso e volentieri erano
motivate dall'aumento del contenzioso che si aveva sulla costa e
quindi sostanzialmente statisticamente l'esigenza di avere degli
uffici giudiziari di prossimità anche per quanto riguarda la
Corte d'Appello magari poteva essere anche concreta: tenendo
comunque sempre presente però, e questa secondo me è poi la cosa
che non ha funzionato e non funzionerà mai, che alla fine
contano i numeri. Anche se è vero che la costa per certi versi
ha avuto negli ultimi anni un incremento di contenzioso però
parliamo sempre di numeri relativi: tutto l'Abruzzo non è manco
una parte di Roma, quindi è tutto relativo, va tutto
contestualizzato. È ovvio che la politica ragiona anche in
concreto sui numeri,: credo che ci siano state una serie di
posizioni che in qualche modo non siano state campanilistiche o
strumentali; credo che questa cosa alla fine si sia risolta da
sola, perchè lo hanno capito tutti che non aveva senso
rivendicare una sezione distaccata della Corte d'Appello a
Pescara".
"E poi - sottolinea ancora . c'è stata anche un'altra cosa
molto importante che secondo me in qualche modo ha frenato
questa ipotesi: la riforma della geografia giudiziaria, con
l'accorpamento di alcuni uffici. In Abruzzo era previsto
l'accorpamento dei tribunali di Lanciano e Vasto con Chieti e di
Avezzano e Sulmona con L'Aquila, quindi tendendo ad accentrare
ancora di più l'attività giudiziaria per la razionalizzazione
dei costi e una serie di altri motivi, e quindi anche questo ha
influito nel ragionamento complessivo visto che si va verso una
razionalizzazione con una politica contro il decentramento".
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