"Il comparto sciistico e tutto
l'indotto non può restare fermo e senza ristori fino al 15
febbraio, bisogna fare presto". E' la posizione del presidente
Uncem Abruzzo (Unione nazionale comuni comunità enti montani),
Lorenzo Berardinetti, sulla decisione del Governo di far
rimanere chiusi gli impianti da sci fino alla metà del mese
prossimo. "Il Dpcm appena firmato ha confermato il blocco degli
impianti di risalita - continua Berardinetti - sono stati persi
fino a oggi milioni di euro e ci sono migliaia di persone ferme
in attesa di poter tornare a lavorare. Ancora una volta la
montagna è costretta a pagare un prezzo troppo alto. Qualcuno ha
chiesto ai gestori delle piste da sci se erano pronti ad
adeguarsi alle norme anti-covid per poter riaprire? Qualcuno si
è preoccupato di capire se e come queste importanti imprese
potranno tornare in attività a metà febbraio solo per poche
settimane annullando corsi, gare e appuntamenti annuali?". Il
presidente Uncem Abruzzo auspica che "il Governo, anche grazie
allo scostamento di bilancio approvato nelle scorse ore, possa
tempestivamente elargire i ristori annunciati per questo settore
e per tutto l'indotto in profonda difficoltà. Ci sono decine di
località montane abruzzesi che si reggono interamente sul
turismo sportivo invernale e ora sono ferme, con problemi
ingenti per sostenere spese fisse come affitti e bollette.
Particolare attenzione va ai tanti lavoratori stagionali che in
questo momento si trovano senza garanzie".
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