Remo Rapino, fresco vincitore del
Campiello, Bella Ciao, e la shoa dei rom al centro del nutrito
programma per il 77° anniversario della Rivolta Lancianese del
5 e 6 ottobre 1943 che valse alla città la Medaglia d'oro al
valor militare per la Resistenza.
Le solenni celebrazioni avranno un prologo domenica 4 ottobre
con il concorso artistico internazionale Amico Rom, a cura
dell'associazione Thém Romanò, che si svolgerà al Teatro
Fenaroli, ore 16.30, con ingresso libero.
La manifestazione è organizzata dal comune di Lanciano e la
sezione ANPI "Trentino La Barba" di Lanciano. Lunedì 5 ottobre,
alle 10, ci sarà la deposizione di una corona al monumento
"Samudaripen" al Parco delle Memorie, in via Maria Eisenstein,
e alle ore 16.30 una Santa Messa verrà celebrata nella
Cattedrale Madonna del Ponte dall'arcivescovo Emidio Cipollone,
mentre alle 17.30, nel Salone Benito Lanci della Casa di
Conversazione, verrà presentato il libro "Brigata Maiella.
Resistenza e Bella Ciao. Combattere cantando la libertà", a cura
di Nicola Mattoscio e con l'intervento dello storico Costantino
Di Felice. Modera l'incontro la giornalista Maria Rosaria La
Morgia. Martedì 6 ottobre le celebrazioni si concludono con la
deposizione di una corona al Monumento in piazza dei Martiri
Lancianesi, ore 11, alla presenza del Prefetto di Chieti
Armando Forgione e delle Autorità militari, civili e religiose.
Gabriele Tinari leggerà brani da "Vita, morte e miracoli di
Bonfiglio Liborio" dello scrittore Remo Rapino, Premio Campiello
2020. Le musiche saranno eseguite dal gruppo Terre del Sud.
Successivamente, alle 17.30 - 18.30 e 19.30 nel Salone Benito
Lanci ci sarà la proiezione del docufilm "Oltre la memoria.
Lanciano 5-6 ottobre 1943", regia di Enzo Testa, a cura
dell'Altritalia. L'insurrezione del 5 e 6 ottobre 1943 contro i
tedeschi, tra le prime in Italia, costò la vita a 23 giovani, di
cui 11 caduti in combattimento e 12 partigiani per rappresaglia,
tra cui Trentino La Barba anch'egli medaglia d'oro. Il monumento
agli Eroi Ottobrini venne inaugurato dal Presidente della
Repubblica Antonio Segni nel 1963. (ANSA)
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