Il Parco nazionale della Majella è
stato insignito, insieme ad altre 9 istituzioni italiane e al
sindaco Paolo Grassi (alla memoria), del premio "Voler bene
all'Italia", attribuito da Legambiente e Symbola, che per
l'edizione 2020, con l'hashtag #riconnettiamoilpaese, nasce da
una riflessione post pandemia Covid-19 e punta sulla necessità
di ripensare organizzazione e fruizione dei territori e ruolo
dei piccoli Comuni, strategici nel rilancio del sistema Paese.
Tra le motivazioni, "il Parco della Majella ha dimostrato che la
tutela del patrimonio naturale è questione che va condivisa con
le popolazioni locali. Questo approccio garantisce l'efficacia
delle azioni di conservazione messe in atto, ma soprattutto
costituisce un investimento sul lungo periodo, anche rispetto a
tematiche complesse quali convivenza tra le attività dell'uomo e
tutela della fauna. Ne sono esempio le numerose iniziative
condotte in favore degli allevatori". "Negli ultimi 10 anni - si
legge - l'Ente Parco ha saputo mettere in pratica i principi
delle connessioni ecologiche realizzando azioni e progetti di
tutela della biodiversità che hanno coinvolto la rete delle aree
protette dell'Appennino centrale, realizzando un'azione di
tutela e cooperazione tra aree naturali protette e altre
istituzioni e soggetti privati in linea con cultura e filosofia
del progetto APE- Appennino parco d'Europa".
Ha "contribuito alla creazione di un modello esportabile di
gestione, in grado di mitigare le conseguenze della perdita di
biodiversità con l'esperienza della 'Conservation Medicine', ma
anche di supportare la prevenzione delle zoonosi e la salute
degli ecosistemi, interpretando l'approccio 'One Health'
promosso dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità, che
sollecita programmi, politiche e ricerca in sinergia tra diversi
settori per prevenire pandemie e raggiungere migliori risultati
per la salute pubblica".
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