Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ristoratore, dopo riapertura cig dannosa, meglio sgravi

'obiettivo garantire stipendi e servizio clienti'

Ristoratore, dopo riapertura cig dannosa, meglio sgravi

Incassi dimezzati per restrizioni,impossibile garantire stipendi

PESCARA, 23 maggio 2020, 13:16

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"È un peccato che il Governo non abbia studiato delle misure ad hoc per il settore della ristorazione, prevedendo un sostegno economico specifico per le riaperture, con sgravi e contributi a fondo perduto, per garantire gli stipendi ai lavoratori e, allo stesso tempo, la soddisfazione della clientela: la cig, una volta riaperto i locali, si sta rivelando un boomerang perchè con tutte le nuove restrizioni e il distanziamento, che portano alla riduzione degli incassi effettivi dopo due mesi di stop, di fatto per il dipendente conviene restare a casa, perchè io non posso garantirgli lo stipendio che gli davo prima". A sottolinearlo è un ristoratore dell'entroterra pescarese, che vuole restare anonimo perchè intende porre una problematica reale, senza cercare pubblicità, dopo alcuni giorni dalla riapertura della sua attività. "Finchè il ristorante era chiuso - spiega - la cig per i miei dipendenti andava benissimo: ma ora dovrebbe essere lo Stato a permettermi di ripartire con la stessa forza economica che avevo prima". 

   "Finchè il ristorante era chiuso - spiega - la cig per i miei dipendenti andava benissimo: ma ora dovrebbe essere lo Stato a permettermi di ripartire con la stessa forza economica che avevo prima, visto che comunque incasserò di meno, in modo da sopperire alla diminuzione di stipendio dei miei dipendenti. Se ho meno persone al lavoro perchè alcuni preferiscono restare a casa, con tutti gli obblighi sulla sanificazione, quindi maggiori oneri, sia dal punto di vista dei tempi, sia per la semplice preparazione, ne viene inevitabilmente danneggiato il servizio al cliente, quindi anche il suo grado di soddisfazione per quanto posso offrirgli. Prima del Covid-19 avevo un centinaio di coperti disponibili, oggi solo la metà, per di più su due turnazioni di orari, inframezzati dalla sanificazione: ovviamente gli incassi ne risentono notevolmente, al di là della voglia delle persone di tornare a mangiare fuori. Pertanto non posso dare ai miei dipendenti, faccio un esempio, 1.200 euro che davo loro prima dell'emergenza, ma circa 900 euro: visto che la cig ammonta a 750-800 euro alcuni preferiscono stare a casa e io mi ritrovo a dovere sopperire alla loro mancanza senza poter garantire un servizio adeguato alla clientela".

"Secondo me - aggiunge il ristoratore - il Governo avrebbe dovuto studiare questa problematica, perchè la nostra categoria non può essere paragonata a una camiceria o a una fabbrica per quanto riguarda il sostegno al reddito: avrei preferito un sostegno al ristoratore finalizzato a garantire al dipendente un adeguato stipendio. Ad esempio se ricevessi un contributo di 600-700 euro per gli stipendi del dipendente, potrei adeguare i restanti 400-500 euro in modo da avere la stessa situazione retributiva precedente all'emergenza".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza