"Credo che la cosa migliore
sia evitare querele e contenziosi, e cercare di raggiungere
l'obiettivo comune attraverso il confronto, magari pretendendo
che Edison intervenga bene e in fretta, ma anche con la garanzia
che quei 48 milioni della contabilità speciale, ereditati dal
ministero dell'Ambiente per la bonifica, restino sul territorio
e siano ad esempio utilizzati per il rilancio industriale della
Val Pescara una volta fatta la bonifica". Così l'avvocato dello
Stato Cristina Gerardis, ex dg della Regione Abruzzo, in merito
al conflitto apertosi tra il sindaco e il ministero
dell'Ambiente sulla bonifica delle aree 2A e 2B del sito
inquinato di Bussi sul Tirino (Pescara)."La sentenza del
Consiglio Stato stabilisce, in ultima istanza, che il
provvedimento con il quale la Provincia di Pescara ha
individuato Edison come responsabile dell'inquinamento è
legittimo - osserva Gerardis -. Il problema giuridico è
innanzitutto che secondo il ministero ciò solleva
l'amministrazione statale dal dovere intervenire con proprie
risorse, poiché spetta ad Edison intervenire su quelle aree, e
poi che il Consiglio superiore dei lavori pubblici ritiene che
il progetto non sia sufficientemente dettagliato".Un problema,
quest'ultimo, che a giudizio del sindaco Lagatta potrebbe essere
superato con una serie di integrazioni. "Al riguardo il
ministero ha chiesto un parere all'avvocatura dello Stato - fa
sapere Gerardis - e la risposta è stata che, in queste
condizioni, il ministero può procedere ad annullare la
gara".Geardis dice di comprendere "che il sindaco sia
esasperato, anche perché l'Arta in quelle aree ha rilevato la
presenza di inquinanti nell'aria, e che abbia dei timori circa
il fatto che il ministero possa consentire all'azienda di
compiere un intervento al risparmio", ma invita tutti a non
fossilizzarsi sulle rispettive posizioni e ad individuare una
"soluzione condivisa".
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